Meriggio (3) a Carignano

Meriggio (2) a Carignano presenta un’idea di arte contemporanea a km zero. Non e’ sempre necessario andare lontano. Nell’ambito ristretto di una regione, una citta’, un paese, o anche solo un quartiere, possono esistere forme artistiche che sfruttano le risorse piu’ profonde e inesplorate del territorio in cui si compiono. Non e’ mai un modo per provincializzare le idee, quanto la creazione di uno scambio profiquo tra le diverse istanze e le realta’ locali del processo artistico.
Una sorta di vicinanza fisica e culturale (che puo’ anche diventare politica) tra artisti, operatori del settore, galleristi, appassionati, collezionisti, mecenati, e perche’ no fondazioni e amministrazioni locali.
Domanda, offerta, ricerca e produzione possono cosi’ affiancarsi nella realta’ e nella storia di un solo luogo.
E cosi’ facendo accedere ad una cultura specifica e radicata, accorciando le distanze sociali, semplificando la produzione e l’intermediazione, togliendo le barriere che impediscono a tanti fruitori un vero accesso all’arte, riducendone i costi, cosi’ come i trasporti delle opere, e infine creando in zona una rete di circoli virtuosi fatti di nuovi investimenti, nuovi spazi, nuovi mercati, nuove relazione site specific.
I sei artisti italiani che proponiamo in Meriggio (2), pur appartenendo a generazioni diverse, conoscono e frequentano la Toscana da anni. Alcuni per la mostra hanno portato le opere da se’, altri le hanno costruite e immagimate sul posto, a Carignano e per Carignano.
Il valore sociale che questo loro lavoro e impegno porta con se’ e’ molto alto, e in un certo senso non ha prezzo.
Se e quando le opere in mostra dovessero lasciare queste terre e viaggiare per il mondo, porterebbero sempre attorno a se’ una sorta di piccola aura longeva, quasi un marchio di provenienza e di qualita’.

Leopoldina Pallotta della Torre, 23 settembre 2012